Tendenze 2025 per le comunità energetiche e la condivisione dell'energia

Le comunità energetiche e le iniziative di condivisione dell'energia stanno aprendo la strada a un futuro in cui individui e aziende partecipano attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo di energia pulita.

Tendenze 2025 per le comunità energetiche e la condivisione dell'energia
Foto di Sidharth Bhatia / Unsplash

Le comunità energetiche e le iniziative di condivisione dell'energia stanno aprendo la strada a un futuro in cui individui e aziende partecipano attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo di energia pulita.

Secondo uno studio del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, i cittadini produttori, o "prosumer", potrebbero generare il doppio dell'energia rispetto alle attuali centrali nucleari, raggiungendo circa 1.560 TWh (o 78 miliardi di euro) in Europa entro il 2050.

Le comunità energetiche e le iniziative di condivisione dell'energia stanno aprendo la strada a un futuro in cui individui e aziende partecipano attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo di energia pulita.

Di fronte alle sfide del cambiamento climatico e alla necessità di una transizione energetica efficace, come possiamo ripensare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia? Le comunità energetiche e la condivisione dell'energia stanno emergendo come soluzioni innovative, ma la loro attuazione solleva molte domande: quali sono i modelli più efficienti? Come possiamo garantire la loro redditività economica massimizzando l'impatto ambientale?

In questo articolo esaminiamo nel dettaglio i diversi modelli di condivisione dell'energia, confrontandoli in base a criteri chiave: l'efficienza energetica, l'impatto ambientale, la fattibilità economica e la facilità di implementazione.

Modelli di condivisione dell'energia

Peer-to-peer (P2P)

Nel modello peer-to-peer, i singoli o le aziende si scambiano direttamente l'energia in eccesso. Questo sistema decentralizzato incoraggia il coinvolgimento della comunità e offre ai partecipanti un maggiore controllo sul proprio fabbisogno energetico. Ad esempio, l'impresa sociale Les Petits Riens (Spullenhulp) ha creato un sistema di condivisione dell'energia peer-to-peer a Bruxelles per ottimizzare l'uso dell'energia rinnovabile prodotta e consumata nei suoi vari siti.

Da uno a molti

Il modello "uno-a-molti" prevede che una singola entità condivida la propria energia con diversi beneficiari. Questo potrebbe applicarsi a un grande progetto di energia rinnovabile che rifornisce famiglie o imprese su scala di un eco-distretto o di un'intera città. Ad esempio, una grande azienda industriale dotata di pannelli solari potrebbe condividere l'energia in eccesso nei fine settimana con i propri dipendenti, offrendo così un beneficio in natura sotto forma di energia verde.

Un esempio concreto di questo modello "uno-a-molti" è l'iniziativa attuata presso gli emblematici siti Tour & Taxis e Gare Maritime di Bruxelles. Il promotore privato Nextensa, proprietario di una produzione fotovoltaica di 3 MWp, vende l'energia in eccesso agli edifici residenziali circostanti, compresi gli alloggi sovvenzionati. Questo approccio offre ai residenti energia locale, rinnovabile e conveniente, gestita con WeSmart.

Molti a uno

In questo modello, diverse piccole entità mettono in comune il loro surplus di energia per un aggregatore o un'entità centrale. Ciò consente una gestione più efficiente delle risorse energetiche. Ad esempio, cinque comuni del Brabante fiammingo hanno creato una cooperativa per condividere l'energia solare degli edifici pubblici con un grande consumatore. Questo tipo di raggruppamento, che combina produzione, stoccaggio e flessibilità, dovrebbe svilupparsi grazie a soggetti che riuniscono reti di utenti attivi, come gli installatori di impianti solari o i fornitori di apparecchiature connesse come le pompe di calore.

Modelli legali

I quadri giuridici delle Comunità energetiche e dell'Energy Sharing variano a seconda delle normative europee e locali.

  • Comunità per le energie rinnovabili (REC): Queste comunità sono spesso limitate geograficamente. Ad esempio, in Francia, le REC per l'autoconsumo collettivo sono limitate a un perimetro di 2 km, esteso a 20 km nelle aree rurali.
  • Comunità energetica dei cittadini (CEC): Le CEC non hanno restrizioni geografiche e consentono la partecipazione di grandi aziende, purché non controllino la governance.
  • Condividere l'energia all'interno dello stesso edificio: in regioni come Bruxelles e la Vallonia, questo modello consente di ridurre notevolmente i costi di rete, offrendo vantaggi finanziari ai condomini o alle case popolari.
  • Peer-to-peer: regioni come Bruxelles e le Fiandre consentono scambi P2P su scala regionale.
  • Contratti virtuali di acquisto di energia (PPA): questi contratti finanziari consentono una negoziazione flessibile sui mercati europei, favorendo i progetti di energia rinnovabile.

Questi modelli illustrano una varietà di strutture, che vanno da sistemi altamente regolamentati a sistemi più flessibili.

Tendenze: verso una crescente necessità di condivisione locale

Le tendenze delle comunità energetiche e della condivisione dell'energia riflettono un settore energetico in rapida evoluzione:

  • Crescente domanda di elettrificazione: con l'aumento dei veicoli elettrici, delle pompe di calore e di altre esigenze, la domanda di elettrificazione sta guidando l'adozione di pratiche sostenibili.
  • Massimizzare la produzione locale di energia rinnovabile: in Francia è previsto l'obbligo di integrare le infrastrutture solari negli edifici pubblici e nei parcheggi.
  • Ottimizzazione attraverso la tariffazione dinamica: le strategie di tariffazione dinamica incoraggiano il consumo adattato alla domanda e all'offerta in tempo reale.
  • Batterie virtuali: le batterie virtuali stanno emergendo come soluzione innovativa per gestire e immagazzinare l'energia in modo ottimizzato.

Evoluzione verso le comunità multienergetiche

Le comunità energetiche si stanno evolvendo al di là della semplice condivisione dell'elettricità per diventare ecosistemi multi-energetici integrati:

  • Accumulo collettivo: soluzioni di batterie condivise a livello di quartiere consentono di ottimizzare l'autoconsumo collettivo e di ridurre i picchi di consumo.
  • Stoccaggio dell'idrogeno: l'idrogeno verde sta emergendo come soluzione di stoccaggio stagionale, consentendo di immagazzinare l'energia rinnovabile in eccesso dell'estate per l'inverno.
  • Gestione della flessibilità: le comunità stanno sviluppando strategie sofisticate per adattare i propri consumi in tempo reale, massimizzando l'uso delle risorse locali.
  • Ricarica intelligente dei veicoli elettrici: l'integrazione di stazioni di ricarica collettiva consente di ottimizzare la ricarica dei veicoli elettrici in base alla produzione locale.
  • Sinergie termiche: le comunità sfruttano le reti di calore e raffreddamento, creando sistemi energetici circolari su scala locale.

Questo approccio multi-energia e multi-soluzione rafforza la resilienza delle comunità, massimizzando al contempo il loro impatto ambientale positivo.

Aiutare la rete e adattare la domanda alla produzione

La rapida evoluzione del mix energetico, con l'aumento delle energie rinnovabili e la crescente elettrificazione (veicoli elettrici, pompe di calore), sta creando grandi sfide per i gestori dei sistemi di distribuzione (DSO). I picchi di consumo richiedono notevoli investimenti nelle infrastrutture di rete, che potrebbero ammontare a diversi miliardi di euro nei prossimi anni. La creazione di circuiti energetici locali e il consumo locale di energia rinnovabile diventano quindi essenziali.

Sviluppi normativi 🇪🇺

La Commissione e il Parlamento europeo stanno attualmente lavorando a diverse iniziative normative, sulla base delle direttive esistenti (Direttiva 2018/2001/UE sulle energie rinnovabili RED II e Direttiva 2019/944/UE sul mercato interno dell'elettricità), per semplificare e armonizzare il quadro normativo per le comunità energetiche. Il pacchetto "Fit for 55" e in particolare la direttiva RED III (2023/2413) rafforzano ulteriormente questo quadro con nuovi obiettivi per il 2030:

  • Semplificazione del commercio di energia: sono in discussione nuove direttive per facilitare il commercio transfrontaliero e ridurre le barriere amministrative tra gli Stati membri.
  • Modernizzazione degli HTM: viene proposto un nuovo quadro normativo per standardizzare gli accordi di acquisto di energia (HTM) e consentire una misurazione più accurata in tempo reale dell'energia scambiata.
  • Semplificazione amministrativa: ci sono proposte per semplificare il processo di creazione delle comunità energetiche e delle borse dell'energia.

Un video che illustra i futuri cambiamenti normativi per facilitare la condivisione dell'energia a livello di progettazione del mercato

Conclusione

Le comunità energetiche e la condivisione dell'energia rappresentano un futuro promettente per una transizione energetica sostenibile. Tuttavia, saranno necessari adeguamenti normativi per semplificare la creazione e il funzionamento di queste iniziative.

Le tendenze economiche e le nuove tecnologie, come le batterie virtuali e le strategie di tariffazione dinamica, stanno aprendo la strada a comunità energetiche più efficienti e accessibili. Queste innovazioni, unite agli sviluppi normativi, contribuiranno a creare un sistema energetico sostenibile ed equo per tutti.

Finanziamento delle comunità energetiche: nuovi modelli innovativi
Come possiamo finanziare le comunità energetiche per un futuro sostenibile? Il finanziamento delle comunità energetiche solleva una questione cruciale: come possiamo rendere accessibili questi progetti garantendo la loro redditività economica? Con l'aumento delle energie rinnovabili e dei modelli di autoconsumo collettivo, si stanno affermando nuovi approcci finanziari.

Per saperne di più